CASSIODORO esponente CALABRESE della CULTURA MEDIEVALE LATINA

PREAMBOLO - Con la fine delle guerre greco-gotiche (535-553 d.C.) che si conclusero con la vincita dei Bizantini si avviò la definitiva cacciata dall'Italia dei Goti.
Alcuni personaggi compiacenti dei re Goti quali Vitige, Totila e infine Teia furono esiliati fuori dall'Italia, tra questi vi era Flavio Magno Aurelio Cassiodoro nato a Scolacium intorno al 490 d.C..

BREVE STORIA DI CASSIODORO - Questa importante figura fu un diplomatico, politico e letterato, nella prima parte della sua vita è stato Maggiordomo (alto funzionario) alla corte gota, ma ad oggi viene ricordato anche per essere stato un narratore su diversi aspetti della vita economica-sociale-amministrativa tra tardo antico e alto medioevo.
Dopo le guerre greco-gotiche trascorse qualche anno di esilio a Bisanzio, nella seconda metà del VI secolo d.C. ritornò in Calabria precisamente a Scolacium (figura sotto), dove curò le sue vaste terre adatte alla produzione di beni agricoli, essendo anche un dominus (ricco proprietario di latifondi).
Ricordiamo che la città romana di Scolacium nel VI secolo d.C. era pressoché abbandonata (come molte città romane) ed i ricchi proprietari investivano sull'economia rurale.... 

posizione Scolacium

teatro romano di Scolacium I secolo d.C. il più grande della Calabria

Cassiodoro nelle sue opere descrive uno spaccato del paesaggio agrario di quel tempo intorno a Squillace e oltre, così dice: “La città gode delle delizie marine….poiché si trovano le vicine peschiere da noi costruite….Si osservano bene le abbondanti vendemmie, la ricca messe trebbiata nelle aie, non ché l’aspetto dei verdi ulivi….".
Dal suo breve scritto accennato sopra si capisce chiaramente che le sue proprietà arrivavano fino alla costa.

CASSIODORO in una iconografia:
L'iconografia qui sopra mostra Cassiodoro in uno scriptorium con una grande libreria, ovvero luoghi nati nei monasteri alto medievali in cui i monaci trascrivevano gli antichi testi sacri.
Grazie alle sue competenze di amministratore, politico e alla nuova vita in Calabria fatta di ritiro e meditazione, riesce a mescolarle insieme per organizzare e preparare all'istruzione Cristiana comunità di monaci.

Proprio sui terreni da lui posseduti fondò il VIVARIUM (monastero), dove radunò monaci intenti a studiare, conservare e trascrivere manoscritti soprattutto di lingua greca.
E luogo dove ci si dedicava allo studio della BIBBIA.
In breve tempo si dotò di una grande biblioteca cui i monaci contribuirono ad arricchirla di importanti opere e insieme allo scriptorium divenne prototipo dei centri culturali monastici medievali.

La sua opera principale è la Variae scritta fra 536-538 d.C., composta da 58 lettere distribuite in dodici libri, l'opera ci aiuta a comprendere l'economia, la politica, gli insediamenti e la società fra tardo antico e alto medioevo.

Cassiodoro nelle sue Variae parla anche della politica del Bruzio (Calabria) di quel tempo e scrive: "Ritornino i proprietari e i funzionari alle loro città; poiché ci sono i coloni che coltivano i campi, abbiano la pazienza di allontanarsi dai loro possessi fondiari, giacché ad essi abbiamo concesso delle cariche con pubblici poteri che meritavano di essere onorati".

Cassiodoro continua a descrivere la fertilità e l’opulenza del territorio Bruzio, ma conclude così: «E tuttavia i possessores non vogliono dedicarsi alla cura di questa Provincia, che però proclamano di prediligere a patto che se ne stiano nelle loro terre». 



Il passo cassiodoreo ci offre anche uno spaccato delle difficoltà attraversate dagli antichi centri urbani durante il VI secolo d.C..

Resti del VIVARIUM posto in vista mare a punta Copanello (CZ)

GLI STUDI PER CAPIRE MEGLIO L'ARTICOLAZIONE DEL COMPLESSO INSEDIATIVO E' ANCORA IN CORSO, SOPRATTUTTO DOPO LA CONSAPEVOLEZZA DELL'ESISTENZA DI NUOVI STRALCI RELATIVE A STRUTTURE INSEDIATIVE AFFIORATE IN LOCALITA' PIU' INTERNE rispetto A SQUILLACE.
STRUTTURE RINVENUTE QUALCHE TEMPO FA DA PERSONALE DELLA PRO LOCO (immagini sotto).

Questi nuovi rinvenimenti fanno affiorare nuove ipotesi e domande, visto che Cassiodoro fondò il monastero a due rami: l'uno cenobitico per lo studio e la trascrizione di antiche opere (Vivariense) e l'altro eremitico (Castellense).
STAREMO A VEDERE!!


in queste due ultime immagini  vengono illustrate le Nuove scoperte di insediamenti vicino Squillace (VIVARIUM?).


Conclusioni - Cassiodoro fu inoltre un grande sostenitore dell'istruzione, affermando che la sua "distribuzione" doveva essere sostenuta e patrocinata da importanti istituzioni.


Dott. Giuseppe Lombardo 

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