ALTOMONTE, SCRIGNO MEDIEVALE
Cari lettori, spostiamoci a nord della provincia di Cosenza, precisamente ai piedi del parco Nazionale del Pollino dove si trova una "pietra preziosa" carica di arte e cultura, immersa in un paesaggio rurale unico a dominio della valle dell'Esaro, stiamo parlando di ALTOMONTE.
Veduta della valle dell'Esaro
(foto tratta da turiscalabria.it)
altra vista di Altomonte a destra la fertile valle dell'Esaro
Altomonte vista da sud sullo sfondo i monti del Pollino, al centro della figura spicca la torre normanna di Brahalla e a destra l'imponente edificio conventuale dei Domenicani
foto tratta da quicosenza.it
ORIGINI - Il territorio intorno ad Altomonte fu antropizzato dalla notte dei tempi da popoli autoctoni, poi arrivarono i Greci e infine i Romani, di questi ultimi siamo a conoscenza di resti di ville rustiche immersi nei fertili terreni intorno alla città.
Le prime notizie della cittadina medievale ci riconducono agli Arabi grazie il nome di Brahalla, intorno al 1052 arrivarono i Normanni dove costruirono una prima torre di avvistamento che prende proprio il nome di Brahalla.
NOTA - La torre che vediamo oggi è frutto di ampliamento avvenuto fra il XIII e XIV secolo (epoca Sveva) per volere dei Pallotta Signori di quel tempo, della fortificazione normanna originaria rimane solo la parte inferiore.
torre d'origine normanna di Brahalla
altro scorcio di Altomonte, in questo caso in primo piano vi è la facciata della chiesa di San Francesco di Paola (origine fine XIV secolo) con annesso convento del XVI secolo
ANGIOINI - Con la fine della dinastia Sveva subentrò quella Angioina, infatti, intorno al 1315 il capitano delle truppe angioine e alto funzionario di corte Filippo Sangineto diventa nuovo signore di Altomonte.
Con Filippo ci fu una fioritura culturale soprattutto nel campo architettonico con l'edificazione (grazie alla concessione Papale) nel 1336 della Chiesa di Santa Maria della Consolazione, costruita su di una precedente chiesa normanna del 1052.
Al borgo fece arrivare artisti e scalpellini toscani e provenzali che le diedero una connotazione tipicamente toscana o provenzale, anche perché trascorse del periodo in Francia come siniscalco (alto funzionario reale) proprio in Provenza.
prospetto principale della Chiesa Santa Maria della Consolazione 1336 (inizio lavori 1342) in stile gotico l'ingresso con arco acuto sovrastato un arco a sesto ribassato e grande rosone - tutto ciò conferisce un gusto tipicamente provenzale, sembra di trovarsi in un borgo francese 😀
interno con copertura in legno
parte absidale coperta volta a crociera
Curiosità: Filippo Sangineto durante un soggiorno in Toscana a Seguito del Duca di Calabria, commissionò al Maestro Simone Martini alcune opere, tra queste il San Ladislao opera custodita nel museo civico di Altomonte.
museo civico di Altomonte ubicato nell'ex convento domenicano e attiguo a Santa Maria della Consolazione, fatto edificare dai nuovi signori Sanseverino nel XVIII secolo.
(foto tratta da museocivicodialtomonte.it)
Nelle sale del bel museo civico dal sapore toscano oltre ad incontrare il San Ladislao coabitano molte opere artistiche datate tra il XIV e XV secolo, tra queste "La Maddalena tra peccato e penitenza" dell'arista toscano Bernardo Daddi.
Altre sale sono dedicate alle sculture lignee, al lapidario.
La Maddalena tra peccato e penitenza di Bernardo Daddi 1328, figure su sfondo dorato reminiscenza di matrice bizantina incorniciata da un archetto gotico, tipologia pittorica ancora molto utilizzata nel XIII e XIV secolo, diremo corrente filo-giottesca
Il territorio di Altomonte offre diverse eccellenze gastronomiche, come l'olio, il vino ed il pane, infatti nel borgo alla fine di maggio si celebra la "Gran Festa del pane".
Dalla Convenzione Europea del 2000, le caratteristiche del paesaggio derivano dalle interrelazioni naturali e/o umane, e nei dintorni di Altomonte si può percepire tale citazione.
(foto da TripAdvisor)
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