ARCHITETTURA NORMANNA in CALABRIA

I Normanni una volta conquistata definitivamente la Calabria (1060 d.C.) lasciarono invariata la rete degli insediamenti bizantini nei suoi punti più forti, come si assestò già nell'ultima fase bizantina del IX-X secolo d.C..

il condottiero normanno Roberto d'Altavilla (Guiscardo), promotore del completo dominio dei Normanni


La rete insediativa in Calabria era costituita da urbes, castra, castellia e con i Normanni rimase inalterata grazie al peso politico e strategico che già possedevano, ma potenziarono le loro precedenti strutture fortificatorie, che sostituirono con possenti castelli.

I castelli costituiscono la manifestazione più significativa nell'ambito dell'architettura normanna, infatti in poco tempo per controllare i territori assoggettati insieme alle motte formarono una maglia complessa di fortificazioni.

La direzione seguita dai Normanni per conquistare e inglobare la Calabria al regno degli Altavilla viene identificata con la grande strada romana (Annia-Popilia), su cui nei punti più formidabili lungo questa importante arteria vennero edificate fortezze utili a controllare territori strategici.

a questo punto facciamo una veloce ricognizione orografica riguardo la direzione Annia-Popilia tappa per tappa:

I Normanni guidati dal Guiscardo arrivarono nel 1048 al centro della Piana di Sibari e precisamente a Scribla, qui trovarono una piccola fortezza longobarda, così decise di ricostruirla di dimensioni più ampie per accogliere una guarnigione di soldati.
Anche se era un sito decentrato rispetto alla grande via consolare era importante per avviare la conquista, perché trovandosi su un terrapieno al centro della piana Sibarita permetteva di controllare la viabilità verso la Basilicata e la Puglia, ma anche in direzione alla costa tirrenica attraverso la valle dell'Esaro o ancora a sud verso la valle del Crati (figura sotto).

Perciò possedere il controllo della piana di Sibari, per i Normanni era il primo tassello per inoltrarsi al cuore della Calabria.


dalla carta geografica sopra in blu viene identificata la posizione di Scribla posta al centro della piana di Sibari, dall'immagine si percepisce anche il suo formidabile ruolo di snodo viario dove si intersecavano un insieme di strade, da cui era possibile raggiungere diverse direzioni regionali ed extra-regionali.
Si può notare che, attraverso la valle dell'Esaro ad est si raggiungeva il Tirreno e poi dallo Ionio insistevano passaggi viari che portavano verso la Puglia o a sud da Thurium verso Crotone e Reggio Calabria.

veduta della vasta piana di Sibari, su cui insistevano importanti passaggi obbligati molto frequentati.


profilo della possente motta (terrapieno) su cui sorgeva la fortezza di SCRIBLA.

Le truppe normanne una volta controllata la Piana di Sibari, si apprestarono alla conquista di altri centri posti più a sud.
A questo punto sotto elencherò i successivi centri che verranno conquistati dopo il dominio di Scribla, seguendo l'antica Via Popilia:

PRIMO PASSO VERSO LA CONQUISTA - Dopo aver lasciato la fortezza di Scribla i Normanni intorno al 1053 si posizionarono alcuni chilometri più a sud precisamente a San Marco Argentano dove edificarono una formidabile motta.
Da qui le truppe normanne pianificano il raggiungimento e la conquista di importanti e vicini centri come Bisignano e Cosenza, strategiche perché controllano le valli dell'Esaro e del Crati;

La cartina geografica sopra mostra che i Normanni dopo qualche anno abbandonano la fortezza di Scribla (rosso) e si spostano più a sud precisamente a San Marco Argentano (blu), poi da lì in breve tempo conquistarono l'importante città di Cosenza, Bisignano e Martirano, etc..

SECONDO PASSO - completata la sottomissione delle città del nord della Calabria nel giro di qualche anno (1057) raggiungono il castrum di Nicastro, porta che apre a nord la piana di Santa Eufemia, in breve tempo si impossessano anche della formidabile fortezza di Rocca Angitola posta più a sud e che chiude la strategica Piana di Santa Eufemia (figura sotto).


punteggiato in verde acqua percorso effettuato dalle truppe normane per conquistare la piana di Sant'Eufemia, in blu a nord Nicastro e il suo castello e a sud Rocca Angitola, i due centri sentinella controllavano la piana lametina e importanti vie stradali tra la Calabria del nord e quella del sud

NOTA: Nei pressi di Nicastro iniziava anche la via istmica (utilizzata sin dall'antichità) che attraversava la detta piana di Santa Eufemia in lungo, da qui le truppe Normanne raggiungono la costa Ionica e conquistano l'importante castrum di Squillace;



Via Istmica 

ULTIMO PASSO - Per completare la conquista della Calabria Roberto chiese aiuto al fratello più piccolo Ruggero, così si spingono ancora più a sud, raggiungendo il piccolo castrum bizantino di Mileto.
Il centro di Mileto a quel tempo non era importante, ma era un punto di passaggio obbligato per entrare nella piana di Gioia Tauro e da li consentiva di controllare l'ultimo tratto della via Annia-Popilia che portava fino a Reggio Calabria.

La figura geografica sotto ci mostra l'itinerario generale effettuato dai Normanni, che è stato descritto sopra.



Importanti centri lungo l'antica Annia-Popilia dove i Normanni costruirono le loro fortezze.

I Normanni in tutti i centri elencati sopra hanno potenziato le precedenti strutture fortificatorie bizantine, costruendo castelli e fortezze che mostrerò nelle figure successive.


1 - resti castello di Scribla - prima fortezza edificata nel 1049 circa

2 - motta normanna di San Marco Argentano (1053), in primo piano spicca il Donjon (torre mastra) impostata su un terrapieno.
La Torre normanna venne edificata sui resti di una precedente fortezza di origine romana, proprio da questo sito il Giuscardo impostò le prossime e più importanti conquiste che lo porteranno a raggiungere e dominare la Piana Lametina, considerata la porta per entrare nella parte meridionale della Calabria.

NOTA: la motta fu introdotta dai normanni nel sud Italia nell'XI secolo, si trattava di una torre -inizialmente in legno- posta sulla sommità di una collina (molto spesso artificiale creata con il materiale di risulta dei fossati) e circondata da una palizzata in legno.
Tipo di fortezza molto utilizzata nei territori dell'Europa del nord soprattutto nell'alto medioevo, probabilmente la tecnica costruttiva fu adottata per ovviare al problema di un territorio molto pianeggiante.


esempio di motta castrale

3 - castello normanno-svevo di Cosenza XI/XIII secolo d.C.
(immagine tratta da kairosfly)


4 - ruderi del grande castello normanno-svevo di Nicastro seconda metà XI secolo d.C.
(immagine da lameziastorica.it)


altra prospettiva castello normanno-svevo di Nicastro che domina la piana di S. Eufemia


5 - ruderi della Rocca Angitola, da questa altura la fortezza bizantina controllava le vie che dalla piana lametina conducevano a sud della Calabria, successivamente i Normanni la potenziarono, facendo divenire il relativo borgo un centro vivace.


I Normanni in Calabria hanno lasciato in eredità molti castelli e pensate che quasi ogni centro ne possiede uno, nei prossimi post ve ne citerò qualcuno....

Con i Normanni si avvia anche la latinizzazione delle diocesi calabresi ancora sotto il rito greco-ortodosso e la nascita di grandi abbazie benedettine, queste ultime in breve tempo divennero centri di cultura, di politica e di amministrazione territoriale di vaste zone.
Il lavoro che nasceva da queste abbazie era soprattutto donato alle bonifiche delle pianure costiere e allo studio in campo agrario, favorendo lo sviluppo dell'economia agricola.
Molto spesso i monaci davano direttive alle popolazioni sui metodi di colture nelle aree intorno ad esse, ovvero punti di riferimento per i coltivatori e la popolazione locale.
Le grandi abbazie nacquero vicino a nodi viari strategici (posizioni geografiche figura sotto) a sottolineare anche un fattore politico-religioso, tra queste menzioniamo l'abbazia di Lamezia e l'abbazia di Squillace (figura sotto).




Nella figura sopra la posizione delle principali abbazie benedettine fondate tra il 1060 e 1090, a queste si aggiunge la grande cattedrale di Gerace.


ruderi grande abbazia normanna in stile romanico di Squillace 1090




ricostruzione abbazia Squillace
(immagini tratte da Capware.it) 


L'abbazia di Lamezia è stata il primo grande complesso benedettino in Calabria edificata intorno al 1060, purtroppo dopo la distruzione del terremoto del 1638 oggi rimane poco di questa magnifica costruzione, cui i canti dei monaci riecheggiavano attraverso le onde del vento a chi attraversava le strade intorno.

ruderi perimetrali abbazia S. Eufemia Lamezia Terme

Queste istituzioni saranno anche considerate abbazie territoriali, ovvero amministreranno i territori intorno ad esse, e a volte la loro giurisdizione arriverà a toccare altre aree regionali ed extraregionali.

I Benedettini con il patrocinio dei Normanni nella seconda metà dell'XI e inizi del XII secolo ne edificarono molte altre in diverse aree della Calabria, però al giorno d'oggi a causa di terremoti susseguiti nei secoli si incontrano i loro ruderi.
I canoni artistici e architettonici di riferimento saranno importate dal nord della Francia, si trattava di grandi abbazie benedettine come Cluny, Bernay e S. Evroul: pianta longitudinale formata da tre navate terminanti da tre absidi semicircolari di cui la centrale aveva una foggia più ampia e sporgente e la sporgenza del transetto.
SI IDENTIFICHERANNO COME TIPOLOGIA ARCHITETTONICA BENEDETTINO-CLUNIACENSE.


esempio di una pianta che rispecchia i tipici canoni architettonici benedettini sopra elencati: in questo caso pianta abbazia S.S. Trinità a Mileto

Le tre navate erano delimitate da colonne antiche di riuso, consuetudine molto utilizzata dai Normanni per edificare le loro strutture, infatti le vicine città antiche divennero delle cave per ricavare materiale edile.


Mileto in una incisione del 1699, l'abbazia viene illustrata sulle alture a destra dell'antica cartografia.
La grande abbazia della S.S. Trinità fu completata nel 1072, purtroppo è andata distrutta insieme alla città dal terremoto del 1783.

resti dell'abbazia benedettina S.S. Trinità a Mileto, sul sito sono rimasti anche diversi elementi architettonici.

NOTA: La città di Mileto sarà la capitale della Contea sorretta dal Gran Conte Ruggero e fratello minore del condottiero Roberto d'Altavilla (Giuscardo).

Altro fatto della latinizzazione della Calabria era rappresentato dalla costruzione di Cattedrali, che vennero edificate soprattutto nei centri più importanti già sedi vescovili.



La cattedrale normanna di GERACE  si presenta in stile romanico, ovvero utilizzo su larga scala di colonne, archi e pilastri, datata al 1080 è l'unica sul territorio calabrese rimasta pressoché intatta, è anche la più grande cattedrale della Regione.
La grande fabbrica sarà il prototipo per altre cattedrali normanne in Sicilia.


interno cattedrale di GERACE:
notiamo che le navate sono delimitate da colonne provenienti da ville romane insistenti nella fertile pianura costiera distesa ai piedi delle alture di Gerace, territorio intorno all'antica Locri.


particolare antiche colonne di riuso, le caratteristiche degli elementi architettonici è che sono tutti differenti tra loro.

Conclusione: Per quanto riguarda l'architettura religiosa a San Marco Argentano esiste ancora l'unica cripta normanna intatta datata al 1072.


cripta normanna coperta da archi ogivali su grossi pilastroni, il piccolo spazio architettonico è ubicato sotto la cattedrale.


URBANISTICA - Per i Normanni castello e la cattedrale erano le due emergenze architettoniche più importanti che spiccavano nello skyline di un castrum normanno, in quanto rappresentavano il potere temporale e il potere spirituale.
La vicinanza dei due edifici non corrispondeva ad una progettualità urbana consolidata, ma dove l'orografia del sito urbano lo consentiva sceglievano di posizionarli vicini (figure sotto).


Nicotera - in primo piano si notano il castello e a destra la grande cattedrale entrambe ubicati nella parte sommitale della città e adiacenti tra loro.


borgo medievale di Scalea, sulla parte apicale si intravedono i ruderi del castello e poco sotto svetta il campanile dell'ex cattedrale.

La vicinanza delle due tipologie di edifici oltre a Nicotera ed a Scalea si ritrova a Gerace, a Belcastro, a Squillace ed in altri borghi.


Dott. Giuseppe Lombardo (peppelomb847@gmail.com per consigli tesine o materie)

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