IL PLATANO MILLENARIO di CURINGA
Cari lettori, nei post precedenti ho narrato la storia e le vicissitudini dei monaci basiliani e di alcuni monasteri da loro fondati su tutto il territorio calabrese, in questo caso oltre alla storia e all'architettura di questi luoghi collochiamo la parte naturale.
Parliamo del più grande e antico platano italiano (22 m. di altezza) e uno dei più grandi alberi europei, specie proveniente dal mediterraneo orientale, probabilmente piantato nel X secolo d.C. dai monaci basiliani, infatti è situato nelle vicinanze di un monastero bizantino di Sant'Elia nel comune di Curinga (Cz).
BREVE STORIA DEL TERRITORIO - Curinga sorge in un territorio incontaminato fra i monti del Reventino e la grande piana di Lamezia, area abitata già in epoca neolitica, i coloni Greci tra il VI-V secolo a.C. su questa fertile pianura fondarono due antiche città magnogreche ovvero Terina e Temesa, infine nel II secolo a.C. i Romani occuparono questo fertile territorio costruendovi diverse ville rustiche atte allo sfruttamento del territorio agricolo.
La città antica di Temesa con i Romani prese il nome di Tempsa e crebbe ulteriormente, era posizionata all'incrocio di importanti passaggi viari, come la via Istmica e un tratto della via Popilia, proprio all'incrocio dei due passaggi viari nel periodo Imperiale nacque un'importante statio con annesse terme Aque Ange.
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