SITO ARCHEOLOGICO MEDIEVALE DI ROCCA ANGITOLA

Cari lettori, andiamo sull'alto vibonese e ci inoltriamo nella storia insediativa della città di Rocca Angitola, erede di un lungo passato di tremila anni, immersa in un territorio fertile e vicino al lago Angitola.

Non si tratta di un semplice borgo rurale abbandonato ma è stato un centro medievale militare di importanza strategica.

Rocca Angitola fu Kastron bizantino fondato fra IX e X secolo d.C., è ubicato su una strategica rocca fondamentale alla difesa del territorio dai saraceni e importante cerniera tra Calabria del sud e quella del nord.

La gente rivierasca con il patrocinio del generale bizantino Niceforo Foca tra la fine del IX e inizi del X secolo d.C. a causa delle continue scorrerie saracene si trasferisce nell'entroterra tirrenico, grazie ad un territorio collinare fonda diversi insediamenti tra cui Rocca Niceforo (nome di fondazione), che richiama proprio il suo nome.


posizione
l'importante Kastron (si intravedono alcuni ruderi) dominava il lago Angitola e alcuni passaggi viari tra nord e sud Calabria

(foto tratta da FAI)

vista del Lago Angitola, ricordo che si tratta di un'importante Oasi naturale dove nidificano molti uccelli e trattasi di un sito di passaggio migratorio, parte del Parco Regionale delle Serre.


Storia- Alcuni studiosi ritengono che i ruderi dell'antico borgo occupano il sito della città greca di Crissa.
Nell'ultima fase bizantina tra IX-X secolo d.C. a causa delle continue incursioni saracene la popolazione rivierasca e delle terre vicine decise di fondare un formidabile Kastron (Rocca Niceforo) utile al controllo del territorio.
Nella seconda metà dell'XI secolo i Normanni potenziarono le sue sue opere fortificatorie, infatti si inserisce in una formidabile rete difensiva per meglio controllare il litorale tirrenico e zone più interne.
Poco dopo fu ceduta da Roberto al fratello Ruggero che la scelse come porta d'accesso alla sua Contea, che comprendeva la Calabria meridionale (figura sotto).


Ultima fase del periodo normanno - Con Ruggero II il centro perse importanza, ma come riporta il geografo arabo Idrisi nei suoi itinerari lungo il regno per redigere delle mappe da destinare alla corte normanna nel XII secolo, ci racconta ancora di un "importante fortilizio ben popolato".

Il borgo fu abbandonato nel 1772 e poi distrutta quasi completamente dal terremoto del 1783.

La foto mostra i ruderi del castello:
 fase di costruzione iniziale normanna XI-XII secolo d.C.

torre mastra (donjon) seconda metà XI secolo d.C.
(foto da pizzocalabro.it)


resti di una chiesa
(foto da ilvibonese.it)

resti della chiesa di San Nicola di portapiccola citata per la prima volta nel 1547, ma nelle vicinanze dell'abside sotto delle strutture di copertura (coppi) fu rinvenuto un denaro di Ferdinando I re di Sicilia (1412-16) e un lacerto di pavimento in malta gialla ancora più antico.
Tale chiesa è a navata unica e vi è la presenza di due nicchiette per riporre le icone, particolare che si riscontra in altre chiese della Regione come la cappella palatina del castello dell'Amendolea, quindi ci permette di datare la struttura tra XII-XIII secolo.
Perciò è possibile affermare che la sua esistenza è molto più antica....

Attualmente gli scavi riguardano la zona castellare e qualche altra architettura del borgo, aspettiamo nuovi saggi per accrescere le conoscenze su questa cittadina medievale calabrese.

CURIOSITA': nella vicina Pizzo si può ammirare un crocifisso ligneo risalente al XV secolo proveniente da Rocca Angitola, infatti è detto "U Patri i Rocca"(figura sotto)

(foto tratta dal vibonese.it)

Bibliografia:
F.A. Cuteri, Villaggi abbandonati in Calabria 


Dott. Giuseppe Lombardo

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