MONUMENTI e BENI CULTURALI BIZANTINI a ROSSANO
Cari lettori, inoltriamoci a Rossano definita capitale bizantina calabrese in cui vi è un tessuto storico-architettonico-culturale pregno....,
..seguitemi e la conosceremo
scorcio del centro storico di ROSSANO
ROSSANO vista dall'alto abbarbicata sulla rupe, fondata nel VI secolo d.C. dai Bizantini su un'altura formidabile a controllo dell'entroterra e della costa, in alto a destra si intravede il golfo di Sibari.
ROSSANO vista dall'alto abbarbicata sulla rupe, fondata nel VI secolo d.C. dai Bizantini su un'altura formidabile a controllo dell'entroterra e della costa, in alto a destra si intravede il golfo di Sibari.
Quindi la sua espugnabilità contribuì alla sua importanza militare.
UBICAZIONE - La collocazione della città è stato l'elemento principale per la sua sicurezza e crescita, ovvero il suo arroccamento sui rilievi a dominio ed a controllo della costa ionica nord calabrese, così in breve tempo verrà incoronata come città fortificata.
Nel suo bellissimo cento storico sono presenti tra i monumenti più antichi di epoca bizantina in Calabria, ovvero piccoli edifici di culto, tra questi l'oratorio di San Marco e la chiesa della Panaghia "la Santissima" opere create tra il IX e primi decenni dell'XI secolo d.C. e entrambe configurate a navata unica, diremo a pianta centrale.
L'oratorio di San Marco IX secolo d.C. è ubicato su uno sperone roccioso dominante un nucleo di laure monastiche, al giorno d'oggi non più esistenti a causa di dissesti geologici susseguitisi nell'arco degli ultimi secoli. Il suo piccolo ambiente era punto di riferimento e di aggregazione per i monaci delle lauree intorno ma anche per i fedeli, infine l'edificio conserva anche un'abside tripartito.
La Panaghia XI secolo d.C. possiede un abside unico e insieme a quello tripartito di San Marco sono rivolti verso est (verso Bisanzio), come prassi configurativa delle chiese di rito greco-bizantino.
pianta chiesa San Marco con abside tripartito
esterno chiesa di San Marco, l'alzato e formato da un abside tripartito
abside della Panaghia con bifora
particolare decorazione a "spina di pesce" muratura dell'abside Panaghia
interno Panaghia, abside con finestrina bifora e stralci di affreschi
Particolare affreschi - rappresenta San Crisostomo XIII-XIV secolo d.C.
sopra facciata e abside trilobata dell' Abbazia del Patire fondata alla fine dell'XI secolo dal santo bizantino Bartolomeo da Simeri coadiuvato da ricchi normanni, vi era una importante biblioteca e uno scriptorium, all'interno vi sono mosaici pavimentali (figura sotto).
La bellissima abbazia è stata una delle prime opere ad avere mescolanze architettoniche, infatti la sua foggia non era piccola e raccolta prassi bizantina, ma tipicamente basilicale (normanno-latina).
Altro importante bene bizantino che la città conserva con orgoglio, considerato un unicum per la sua completezza e valore è il Codex Purpureos Rossanensis, si tratta del più antico vangelo figurato risalente al VI secolo d.C..
Di importanza storico-artistica è anche la millenaria cattedrale Achiropita (fig.4), edificata in una prima fase nel VI secolo d.C., per poi assumere una seconda fase di cambiamenti strutturali avvenuti nel IX secolo d.C. e infine ultimi apporti strutturali avvenuti tra XVIII-XIX secolo.
In questo grande edificio di culto vi è custodita una immagine della Madonna con il Bambino risalente tra il VII e VIII secolo d.C., detta appunto Achiropita riferita ad un dipinto creato "non da mani umane"(fig. 4.1).
Probabilmente il dipinto è opera creata dei monaci basiliani, che occuparono questi luoghi nell'VIII secolo d.C., in quanto questa parte di territorio assoggettato da Bisanzio non vigeva l'iconoclastia, ovvero il divieto di creare immagini dipinte riferite a figure sacre, utili ad accompagnare la loro fede.
alcune pagine del Codex : in questo caso l'entrata di Gesù a Gerusalemme e la rappresentazione dei quattro evangelisti.
In questo grande edificio di culto vi è custodita una immagine della Madonna con il Bambino risalente tra il VII e VIII secolo d.C., detta appunto Achiropita riferita ad un dipinto creato "non da mani umane"(fig. 4.1).
Probabilmente il dipinto è opera creata dei monaci basiliani, che occuparono questi luoghi nell'VIII secolo d.C., in quanto questa parte di territorio assoggettato da Bisanzio non vigeva l'iconoclastia, ovvero il divieto di creare immagini dipinte riferite a figure sacre, utili ad accompagnare la loro fede.
Questo modus operandi dell' iconoclastia fu voluto dall'Imperatore Bizantino Leone III Isaurico, ma questo è un racconto a parte, ne parlerò.
Sul pavimento vi sono frammenti di un mosaico tardo bizantino.
facciata neoclassica dell'antica cattedrale
(foto FAI)
interno cattedrale con tetto cassettonato
sopra Dipinto Achiropita VI-VII secolo d.C.
Dott. Giuseppe Lombardo
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