le GRANGIE calabresi

Cari lettori, in questo post parlerò di una tipologia architettonica nata nel paesaggio rurale medievale, facente funzioni tra un grande magazzino per conservare il grano e una fortezza, parliamo delle GRANGIE.

Queste strutture afferenti ai monasteri sorsero inizialmente in Francia a partire dal X secolo d.C. con il termine francese granche, poi dall'XI-XII secolo presero piede anche nella Pianura Padana, in Italia centro meridionale fino a fare capolino in Calabria.

Insieme di edifici di stoccaggio e di trasformazione di derrate nelle aziende agricole monastiche.

ARCHITETTETTURA - Il nome delle dette strutture medievali deriva da una parola latina granera, tali edifici facevano parte di grandi abbazie collocate al centro di vasti latifondi agricoli, la loro funzione era quella di stipare il grano ed altri tipi di sementi.
Siccome la comunità abbaziale doveva difendere un bene primario indispensabile, iniziò a edificare questi possenti edifici dal carattere fortificato.

STORIA IN CALABRIA:
Da documenti amministrativi normanni verso la fine dell'XI secolo sappiamo che il Gran Conte e futuro Re di Sicilia Ruggero d'Altavilla donò diversi terreni destinati allo sfruttamento agricolo a San Bruno, che gestirà insieme alla sua comunità di Certosini.
Questi terreni erano rinomati per la loro fertilità e ricchezza agricola sin dall'epoca Romana ed erano aree gravitanti vicino a importanti diocesi come Nicotera, Squillace e Stilo.

Perciò, ai monaci della Certosa di Serra San Bruno si concedeva dalla corte normanna di esercitare il pieno controllo religioso, amministrativo ed economico su questi territori.


certosa di Serra San Bruno fondata nell'XI secolo nei boschi delle Serre da San Bruno (Brunone) di Colonia
(immagine tratta da paneefocolare.com)


posizioni: in rosso Certosa di Serra San Bruno, in blu la grangia vicino Nicotera, in verde la grangia di Bivongi vicino Stilo e in rosa la grangia di Montauro vicino Squillace.


grangia di Montauro-Squillace XII secolo:
i ruderi a pianta quadrangolare ci fanno capire che la tipologia architettonica doveva assumere la foggia di fortezza per difendere le grandi scorte di grano ed altre derrate, infatti, oltre ai torrioni angolari ben visibili e di feritoie insistenti sulle murature possedeva anche un ponte levatoio.

altra prospettiva della Grangia di Montauro sopra una collina vista mare:
l'immagine fa trasparire chiaramente che si trattava di una cittadella fortificata anche per proteggere le persone che vivevano nei dintorni da eventuali attacchi saraceni, che arrivavano dal mare a saccheggiare i territori costieri e le campagne.


grangia di Bivongi nei pressi di Stilo:
esisteva già nel IX secolo d.C., nella struttura adibita al lavoro rurale vi era anche un monastero e la cappella.

Grangia di Nicotera
resti di mura ed una fontana datata al 1840 della grangia di Nicotera, l'opera certosina visto la data della fontana era ancora in attività nel XIX secolo 
(Immagine tratta da fontanedicalabria.altervista.org)

Annotazione: quando S. Bruno chiese a Ruggero d'Altavilla alcune quote del fertile territorio nella piana ai piedi della città normanna di Nicotera, fu ospitato nel castello della città insieme a Papa Urbano II. 


Nicotera

castello di Nicotera in cui fu ospitato S. Bruno 
con Ruggero I era uno dei castelli più importanti del regno Normanno dato che il Re trascorreva molto tempo a Nicotera, infatti la città fu nominata "città regia". 


Dott. Giuseppe Lombardo

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