ASCIA VOTIVA DI SAN SOSTI (arte del VI secolo a.C.)

Cari lettori, parliamo di un pezzo unico dell'antichità risalente al VI secolo a.C. in piena epoca magnogreca, l' ASCIA DI KYNISKOS

oltre all'originalità del pezzo la sua importanza viene amplificata perché si tratta di un unicum documentale "scritto" di primaria importanza del mondo greco occidentale.


Contesto geografico del rinvenimento - l'area dove fu rinvenuta l'ascia è il comune di San Sosti, questo è un territorio montuoso a cavallo della piana di Sibari e non lontano dalla costa tirrenica (VIA ISTIMICA).
Qui, sin dai tempi più remoti insistevano trafficati passaggi verso le coste e la pianura, poi nell'area del ritrovamento sorgeva anche l'antica città di Artemision, quindi si trattava di un territorio molto frequentato tra costa, monti e pianura.


panorama di San Sosti adagiata fra i territori montani del versante sud del meraviglioso incontaminato parco nazionale del Pollino
(foto di Laura Cipolla)

Sulle alture ad ovest del borgo di San Sosti vi sono i resti del castello sulla rocca di San Sosti origine X-XI secolo d.C., sentinella di controllo delle valli sottostanti e di passaggi viari che dalla piana di Sibari portavano al mar Tirreno.

Immagine della Chora di Sibari, quindi il territorio di San Sosti rientra sotto l'influenza della metropoli Magnogreca

MORFOLOGIA DELL'ASCIA di KYNISKOS è un manufatto cerimoniale, si tratta di un martello da un'stremità e di ascia dall'altra in bronzo con dedica a carattere religioso, l'incisione è in dialetto acheo con lettere afferenti all'alfabeto dorico.
Manufatto dedicato da Kyniskos un guerriero ma soprattutto pugile vincitore di diverse OLIMPIADI nel VI secolo a.C., alcuni studiosi credevano che la dedica ad HERA proveniva da un macellaio di animali destinati ai sacrifici (come recita l'iscrizione):
"Sono sacra a Hera nella pianura, Kyniskos il macellaio mi ha dedicato, come decima dei suoi lavori"
in quell'epoca il più importate tempio di Hera si trovava nelle vicinanze di Crotone, ovvero il Santuario di Hera Lacinia.

disegno dell'ascia eseguito dal Conte vibonese Vito Capialbi nel 1852, il conte era un cultore, ricercatore di storia e collezionista di arte del mondo antico calabrese

l'ascia fu rinvenuta nel 1846 nelle vicinanze del Santuario Madonna del Pettoruto,
partendo da un sentiero nelle vicinanze si possono raggiungere i ruderi dell'antica città di Artemisia.
(immagine tratta da calabrialive)



Nota- il luogo originario della pregiata opera, potrebbe essere attribuito ad un sito di culto (greco arcaico del VI secolo a.C.) rinvenuto nel 2004 nelle fondamenta della chiesa del Carmine, proprio all'interno del borgo.

La domanda è dov'è tale manufatto?

L'antica ascia fu custodita dapprima a San Sosti poi posseduta da un orafo romano e ora si trova al British Museum di Londra comperato dal governo Britannico nel 1884 in modo poco chiaro, si dice dopo un'asta pubblica svolta a Parigi (?)....

Ora la Calabria vuole recuperarne la sua appartenenza


Dott. Giuseppe Lombardo

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