MAMMOLA LA CITTA' DELLO STOCCO
Cari lettori, spostiamoci sulla parte ionica della provincia di Reggio Calabria e conosciamo un borgo d'arte incastonato tra la costa ionica e le pendici dell'Aspromonte e delle Serre.
Questo è un luogo che si è fatto conoscere al mondo anche per l'arte culinaria del pesce stocco e altre creazioni agricole locali.
Il territorio di Mammola è ricco di acqua, quindi le carni dello stocco vengono lasciate in ammollo per alcuni giorni nelle sue acque fresche, che ne esaltano il gusto grazie alla presenza di oligoelementi.
panorama di Mammola alle falde dell'Aspromonte, dal borgo partono anche diversi sentieri per chi ama il trekking che conducono all'interno di una natura incontaminata.
scorcio del centro storico
Chiesa dell'Annunziata XVII secolo
NOTA: come da immagini sopra il centro storico è ricco di portali decorati e cesellati da abili intagliatori della pietra, l'arte degli scalpellini a Mammola era molto viva nei secoli scorsi.
STORIA - Siamo alla fine del X secolo d.C. e le coste calabresi e le antiche città erano assaltate continuamente dai Saraceni, così la popolazione rivierasca per cercare protezione e sicurezza si ritirò sulle alture interne fondando un villaggio fortificato.
Ricordiamo che l'area dove sorge Mammola era occupata già dal VI secolo a.C. dall'antica città magnogreca di Màlea.
Il nome di Mammola compare tra l'XI e XII secolo nei beni documentali del monastero di San Fantino.
I boschi di questa meravigliosa area incontaminata furono scelti anche dai monaci bizantini come rifugio e soprattutto luogo di calma, dove pregare li faceva sentire più vicini a Dio.
Mammola è famosa anche per il MUSABA, scrigno d'arte contemporanea all'aperto immerso nella natura del parco d'Aspromonte e nell'area dell'antica abbazia di Santa Barbara, creato da Nick Spatari.
All'interno del MUSABA vi è il fulcro del museo, annoverata come la "cappella sistina" calabrese, ovvero un ciclo di affreschi opera tridimensionale, ovvero IL SOGNO DI GIACOBBE.
Oltre all'arte, al paesaggio e alla natura incontaminata che avvolgono Mammola, il borgo si è fatto conoscere per il pesce stocco cucinato in tanti modi.
Lo stoccafisso arrivava al porto di Napoli già dal 1431 e da lì smistato fino al porto di Pizzo Calabro, dove i commercianti di Mammola andavano a rifornirsi.
Alcuni studiosi sostengono che lo stocco in Calabria e a Mammola arrivava già nel X secolo d.C..
Prodotto che arriva direttamente della Norvegia (isole Lofoten), qui a Mammola viene lavorato a partire dalle acque pure dell'Aspromonte che ammorbidiscono le sue carni e infine cucinato ottimamente.
nasce così lo stocco alla mammolese (stocco reidratato per giorni in acque pure aspromontane e messo in una grande pignatta in terracotta con pomodori pelati, patate a spicchi e olive), PRODOTTO AGROALIMENTARE TRADIZIONALE
Altra delizia di Mammola è la ricotta affumicata, comunque a Mammola è possibile arricchire mente e corpo....💚
prodotta con latte di capra di razza autoctona aspromontana, morfologicamente si presenta affusolata e con una testa enfatizzata grossolanamente.
servita in un antipasto, ma soprattutto grattugiata sui maccheroni calabresi.
La sua affumicatura deriva anche dal fatto di poter conservare il prodotto e degustarlo nei mesi successivi alla sua nascita. 😋
(foto di Francesco Sgura)
Dott. Giuseppe Lombardo
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