NICEFORO FOCA e LA RICONQUISTA BIZANTINA (IX secolo d.C.)
Come ho raccontato nel post precedente, i Longobardi alla fine del VI secolo d.C. strapparono la Calabria del nord ai Bizantini dominandola per quasi tre secoli (metà IX secolo d.C.).
Una volta recuperato parte del meridione d'Italia e della Calabria ai Longobardi di Benevento, le operazioni militari eseguite dai Bizantini per mantenere il saldo controllo di detti territori, continuarono nei secoli avvenire....
Alla fine del IX secolo d.C. con le devastanti scorrerie praticate costantemente dai Saraceni i Bizantini abbandonarono i territori rurali e costieri più esposti agli attacchi nemici, così curarono i presidi e le difese militari in territori interni.
Quello fu un periodo in cui si praticò massicciamente l'occupazione delle alture interne alle spalle della linea costiera, di conseguenza nacquero molti centri fortificati, i cosiddetti Kastra posti anche lungo gli assi di passaggio importanti.
Ma seguiamo passo per passo la storia....:
Oltre alla preoccupazione dovuta ai Longobardi, i Bizantini a partire dalla fine dell'VIII e inizi IX secolo d.C. vedevano le aree costiere e le città limitrofe ad essere devastate dalla prepotenza degli Arabi, popolo di abili navigatori che arrivava dall'est, in poco tempo si diffusero nel Mediterraneo.
A queste continue e devastanti scorrerie soprattutto per i centri di importanza cristiana, il Papa chiese aiuto all'Imperatore bizantino Basilio I ad adoperarsi per liberare il sud dagli Arabi, che incessantemente saccheggiavano anche le diocesi ed i territori limitrofi a ridosso della costa.
A questa richiesta di aiuto nell'886 d.C. grazie al generale Niceforo Foca, l'esercito Bizantino riuscì a cacciare i Saraceni che occuparono le importanti città calabresi di Amantea, Squillace, Tropea e Santa Severina divenuti dei piccoli Emirati (figura sotto);
Quello fu un periodo in cui si praticò massicciamente l'occupazione delle alture interne alle spalle della linea costiera, di conseguenza nacquero molti centri fortificati, i cosiddetti Kastra posti anche lungo gli assi di passaggio importanti.
Ma seguiamo passo per passo la storia....:
Oltre alla preoccupazione dovuta ai Longobardi, i Bizantini a partire dalla fine dell'VIII e inizi IX secolo d.C. vedevano le aree costiere e le città limitrofe ad essere devastate dalla prepotenza degli Arabi, popolo di abili navigatori che arrivava dall'est, in poco tempo si diffusero nel Mediterraneo.
A queste continue e devastanti scorrerie soprattutto per i centri di importanza cristiana, il Papa chiese aiuto all'Imperatore bizantino Basilio I ad adoperarsi per liberare il sud dagli Arabi, che incessantemente saccheggiavano anche le diocesi ed i territori limitrofi a ridosso della costa.
A questa richiesta di aiuto nell'886 d.C. grazie al generale Niceforo Foca, l'esercito Bizantino riuscì a cacciare i Saraceni che occuparono le importanti città calabresi di Amantea, Squillace, Tropea e Santa Severina divenuti dei piccoli Emirati (figura sotto);
a sinistra Amantea e Tropea, a destra Santa Severina e Squillace, in queste cittadine gli Arabi crearono piccoli Emirati
miniatura del XII secolo in cui descrive i Bizantini guidati da Niceforo Foca che conquistano la città di Amantea ai Saraceni
Dopo aver cacciato i Musulmani la riconquista Bizantina avvenne con successo anche per diversi territori in precedenza strappati dai Longobardi, come la Basilicata, la Puglia e quindi la Calabria settentrionale.
Dopo aver ricompattato gran parte del Mezzogiorno, Bisanzio fornì uno stratega (conduttore di truppe e amministratore) alla Calabria, il quale curò la difesa dei territori, soprattutto delle linee costiere ancora sottoposte alle continue mire dei Saraceni, che dal mare arrivavano lasciando una scia di devastazioni anche nelle campagne circostanti più interne.
Visto che la difesa era economicamente e territorialmente onerosa, perlopiù per mancanza di truppe imperiali, il trasferimento di molti centri sopra le colline o nell'interno pedemontano divenne intenso, dando al via all'arroccamento in massa dei centri costieri (Kastron).
L'arroccamento sui rilievi collinari e pedemontani era utile per controllare le pianure sottostanti, eventuali passaggi di truppe nemiche e la costa, per poter avvistare in tempo i nemici che proprio dal mare arrivavano e causavano scompiglio.
Visto che la difesa era economicamente e territorialmente onerosa, perlopiù per mancanza di truppe imperiali, il trasferimento di molti centri sopra le colline o nell'interno pedemontano divenne intenso, dando al via all'arroccamento in massa dei centri costieri (Kastron).
L'arroccamento sui rilievi collinari e pedemontani era utile per controllare le pianure sottostanti, eventuali passaggi di truppe nemiche e la costa, per poter avvistare in tempo i nemici che proprio dal mare arrivavano e causavano scompiglio.
La soluzione dell'insediamento sulle alture consentiva anche di non essere visti dal mare.
Ma nel contempo l'ubicazione dei nuovi Kastron determinò un abbandono nella manutenzione delle vie di comunicazione costiere e poi interne, utili a garantire scambi commerciali tra i diversi centri delle coste e delle aree interne, così si creò una economia debole e autarchica.
Ma nel contempo l'ubicazione dei nuovi Kastron determinò un abbandono nella manutenzione delle vie di comunicazione costiere e poi interne, utili a garantire scambi commerciali tra i diversi centri delle coste e delle aree interne, così si creò una economia debole e autarchica.
Nota: Anche se la Calabria e alcuni lembi territoriali del meridione d'Italia entreranno di nuovo sotto la giurisdizione di Bisanzio, questa parte del Mediterraneo non mancherà di confrontarsi con i popoli Arabi e con quelli Germanici, visibili anche nelle future commistioni artistiche.
NELLE FIGURE SEGUENTI RIPORTO ALCUNI ESEMPI DI ARROCCAMENTO DI PRECEDENTI CENTRI COSTIERI, PER DARVI UNA COMPLETA IDEA VISIVA DELLA NARRAZIONE FATTA SOPRA RIGUARDO I KASTRA BIZANTINI:
IN QUESTO CASO ORIOLO (CS), NICOTERA (VV), GERACE (RC), SANTA SEVERINA (KR).
NELLE FIGURE SEGUENTI RIPORTO ALCUNI ESEMPI DI ARROCCAMENTO DI PRECEDENTI CENTRI COSTIERI, PER DARVI UNA COMPLETA IDEA VISIVA DELLA NARRAZIONE FATTA SOPRA RIGUARDO I KASTRA BIZANTINI:
IN QUESTO CASO ORIOLO (CS), NICOTERA (VV), GERACE (RC), SANTA SEVERINA (KR).
Sembrano pietre preziose incastonate in tutto l'entroterra calabrese: ricche di palazzi, chiese e tradizioni, che vale la pena di visitare!!!!
ORIOLO (CS)
NICOTERA (VV)
GERACE (RC)
SANTA SEVERINA (KR)
BELLI I BORGHI DI CALABRIA!!!
e ce ne sono tanti su tutto il territorio regionale....😀
Dott. Giuseppe Lombardo
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