KASTRA BIZANTINI IN CALABRIA X-XI SECOLO

PREAMBOLO - Agli inizi del X secolo d.C. con la caduta definitiva della vicina Sicilia sotto il dominio arabo, la Calabria da Ducato passa al livello superiore di Thema con capitale sempre Reggio, ma qualche tempo dopo lo stratega bizantino trasferisce la sua sede a Rossano.

In questo ultimo secolo sul nostro territorio vennero anche fondati gli ultimi importanti centri, che saranno rilevanti nel contesto della bizantinità nella nostra Regione.

Seguiamo il cammino storico di quel periodo....

Nell'887 d.C. i Bizantini riconquistarono la Calabria del nord ed altri territori del sud Italia ai Longobardi, nel contempo cacciarono i Saraceni che qualche decennio prima si impossessarono di importanti centri costieri, trasformandoli in piccoli Emirati.
Per riuscire a mantenere saldo il controllo di questi territori riconquistati da parte di Bisanzio, tra il IX e X secolo d.C. su invito dell'Imperatore Niceforo Foca (il vecchio) inviato in Calabria fu inviato il generale Flagizio, utile a continuare l'opera di protezione delle coste dai continui attacchi saraceni.
Per arrestare il fenomeno predatorio il Generale Flagizio con il patrocinio di Bisanzio avvia in modo massiccio l'opera di fortificazione e lo spostamento sulle alture collinari (alle spalle delle coste) di antiche città, come ad esempio accadde sulla riviera di Squillace e area ionica limitrofa.
Per fornire protezione ai superstiti rivieraschi delle città distrutte come l'antica Trischene o altri piccoli centri, fu fondato un nuovo Kastron, ovvero Catanzaro.

costa ionica catanzarese tra Squillace e Belcastro

panorama centro storico Catanzaro arroccato sulle colline alle spalle del mar Ionio
(da Dronestagr.am)


Il nuovo centro raggruppò ed accolse anche popolazioni di villaggi (choria) sparsi intorno all'area collinare, sul sito della città probabilmente vi era già la presenza di una fortezza fatta erigere dal precedente generale Niceforo Foca il vecchio nel contesto della Riconquista.
Inizialmente la prima forma urbana assunse appunto il nome di Rocca Niceforo in cui si posizionava in pianta stabile una guarnigione militare, in breve tempo crebbe fino ad assumere connotati di centro urbano importante.

KASTRON STRATEGICO - Per la sua importanza strategico-territoriale, come per Reggio e Bari anch'essa fu munita di un praitorion, dove aveva sede lo stratega, ma attualmente non siamo a conoscenza dell'esatta ubicazione.

Poco a Nord di Catanzaro e sulle prime alture collinari alle spalle della costa, a cavallo del IX e X secolo sorse anche il Kastron di Simeri, nato per accogliere una parte di rifugiati della città di Trischene e di altri centri rivieraschi, insieme alla vicina Taverna erano baluardi di protezione per la città di Catanzaro.
Nella città di Simeri annoveriamo i resti (mura perimetrali) dell'unica fortezza bizantina ancora esistente, la planimetria presenta una forma triangolare con torrione circolare all'apice, databile fine X secolo d.C. (figura sotto).

Taverna

castello bizantino di Simeri del X secolo d.C., si trattava di un castello urbano posto nella parte più alta del centro urbano
 (da Aeropix.it)


Infine, all'alba del X secolo d.C. ricordiamo la nascita del Kastron di Geneocastrum (Belcastro), la sua posizione è poco più a nord della linea costiera rispetto all'antica Scolacium e Trischene, qui un gruppo di esuli di queste antiche città (e di altri villaggi) scelsero le alture costiere situate più a nord per cercare sicurezza, il suo sito garantisce una vista di tutto il golfo di Squillace.
Contemporaneamente alla nascita del centro pedemontano dai Bizantini fu istituita anche la sede vescovile, poi soppressa nel 1818. 

Belcastro, in primo piano spicca la zona del castello con torre mastra e a sinistra l'ex cattedrale


Nella provincia di Crotone a partire dal X secolo d.C. alcune fonti citano Umbriatico, nata sui colli dell'entroterra ionico ai piedi della Sila, in una area già abitata fin dal VI secolo a.C., per cui su questi irti colli gli abitanti della zona costiera trovarono rifugio e protezione dalle continue devastazioni saracene.
Il nuovo Kastron diviene importante vescovato sin da subito, complice un'economia prospera nel 1030 viene edificata una più grande cattedrale su di una cripta più antica (X secolo d.C.), arrivata in tutta la sua bellezza sino a noi (figura sottostante), la cattedrale fu dedicata a San Donato.

Panorama di Umbriatico tra i monti

Umbriatico - cripta sotto la cattedrale X secolo d.C.

Nello stesso periodo di nascita di Catanzaro tra IX-X secolo venne fondata Hagia Haghatè (Oppido), per la sua forte posizione naturale alle pendici dell'Aspromonte fu luogo di rifugio anche per i superstiti della città costiera di Taureana distrutta definitivamente dai saraceni nel X secolo. La città di Oppido a differenza di Catanzaro con i bizantini divenne importante centro vescovile.
Il terremoto del 1783 distrusse gran parte della città e fu ricostruita in un sito poco più a valle, oggi è inseme ad altri centri calabresi annoverata come città di nuova fondazione.

posizione degli ultimi centri bizantini sopra elencati nati nel periodo detto "ultima fase bizantina" (X secolo d.C.) in Calabria:
Catanzaro in rosso, in verde Simeri, in rosa Belcastro, in viola Umbriatico ed Oppido in blu

resti del torrione castello - ad Oppido vecchia

cartografia - veduta del centro di Oppido Mamertina posizionata sulla rupe, disegnata intorno alla fine del 1600

veduta di Oppido Mamertina al giorno d'oggi ricostruita in altro sito più a valle dopo il devastante terremoto del 1783, dall'immagine si percepisce il suo tessuto urbano ordinato fatto di strade rettilinee.

Come ho ribadito fino a qui tra la fine del VI e fine IX secolo la Calabria fu attraversata da guerre, a questo aggiungiamo la confisca da parte di Bisanzio di terre da coltivare alla Chiesa di Roma (VIII secolo d.C.) infine devastata da attacchi saraceni, tutti fattori che innescarono un clima di insicurezza generale, che si ripercosse anche sull'economia.

La nostra Calabria in questi secoli continuava ad essere appetibile dai monaci ortodossi, che per via della poca densità abitativa e della natura prospera -specialmente nelle zone interne- si sentivano più vicini a Dio, perciò luoghi perfetti dove vivere di preghiera e contemplazione nei romitori, nei cenobi e nei monasteri.
Queste unità religiose nacquero come "funghi" in diverse aree della Regione in cui vissero anche importanti Santi, come San Fantino il giovane nato a Taureana nel 927 d.C., San Nilo da Rossano nato agli inizi del X secolo d.C., San Zaccaria del Mercurion nato nel X secolo d.C..

Tra la fine del X e inizi dell'XI secolo d.C. si intravedeva una ripresa economica, demografica e di sviluppo urbano, perciò i centri sopra elencati (insieme ad altri) crebbero urbanisticamente ed economicamente.
A questo miglioramento economico diede un contributo anche il Monachesimo Basiliano, diffusosi capillarmente in tutto il territorio calabrese, che riprese nuovamente in mano molti terreni precedentemente abbandonati e rendendoli nuovamente fertili grazie al dissodamento. I monaci contribuirono a disboscare altre zone per allargare la superficie coltivale, perciò l'agricoltura regionale ebbe dei benefici, tanto che nel 1050 l'olio calabrese arrivava a Bisanzio.

Infine intorno all'anno mille nel contesto economico/artigianale è da evidenziare che la Calabria bizantina fu una delle più importanti provincie per la produzione della seta, arrivata attraverso i mercanti e/o i funzionari imperiali poi i monaci diffusero l'allevamento del baco ed il modo di lavorazione in tutta la regione ed oltre. I  centri dove si lavorava la seta su vasta scala furono Reggio e Cosenza, ma la vera capitale serica e fulcro del tipo di lavorazione fu Catanzaro, che per secoli ha detenuto il primato per il suo sul Damascato, probabilmente per gli scambi che il centro calabrese tratteneva con la Siria e in particolare con la città di Damasco.
Per concludere diciamo che la pianta di gelso si diffuse su tutta la regione, dove le famiglie contadine dei villaggi rurali utilizzavano le foglie per l'allevamento del baco.

Calabria ricca e affascinante.........


Dott. Giuseppe Lombardo

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