SCOLACIUM

PREAMBOLO - Tutto iniziò tra due importanti città della Magna Grecia che aspiravano a diventare egemoni sul territorio calabrese e quindi ad avere mire espansionistiche, queste città erano le polis di Crotone e Locri.


posizione in blu Crotone e in rosso Locri

INFARINATURA STORICA - Per prevenire eventuali occupazioni di Locri su territori strategici intorno al VI secolo a.C. i Crotoniati fondarono un centro "civetta" con il nome di Skylletion.
L'obbiettivo principale di Crotone era di creare un avamposto al controllo dell'istmo lametino e del golfo di Squillace (figura sotto), quindi dei traffici marittimi e dei percorsi terrestri che conducevano in territori all'interno della Calabria.
Alcuni studiosi sostengono che la città sia stata fondata da coloni provenienti da Atene.


istmo lametino, terra fra due golfi - in blu posizione di Skylletion

Dall'iniziale carattere militare ben presto divenne una città fiorente per via del suo ruolo di snodo commerciale al centro della Regione, ma un paio di secoli dopo venne occupata dalla popolazione autoctona dei Bretti, di conseguenza conobbe un periodo di decadenza.
Nel II secolo a.C. i Romani con una legge del politico e tribuno Gaio Gracco deducono una colonia con il nome di Scolacium, grazie alla sua strategica posizione geografica riacquistò una certa floridezza economica ed ebbe un importante sviluppo urbano che contribuì a rendere la città al pari di altri importanti centri romani.
E' da evidenziare che il tessuto urbano della città romana si impostò sulla polis greca.

Con l'arrivo dei Romani non solo Scolacium ebbe infrastrutture relative alla vita della civiltà romana, ma anche il relativo territorio fu riorganizzato, ovvero diviso in particelle agricole ortogonali  tra loro (centuriato) e assegnate ai coloni o a legionari in congedo, in questa griglia si intersecavano canali, strade e acquedotti.
Il tessuto urbano fu sistemato e vide nascere importanti edifici, con strade lastricate e dotata di importanti luoghi amministrativi funzionali alle attività cittadine, soprattutto nell'età imperiale in cui fu ulteriormente monumentalizzata.
Tra la fine del I secolo a.C. e la fine del II secolo d.C. la città divenne un polo economico e politico importante, infatti a metà del I secolo d.C. sotto il patrocinio dell'Imperatore Nervia viene rifondata con il nome di Minervia Nervia Augusta Scolacium con cui conobbe una nuova fioritura architettonica (teatro, acquedotto, foro).

tratto di strada romana


CURIOSITA': Il foro romano è l'unica area dell'antica città identificata in Calabria ed è interessante perché presenta una pavimentazione in laterizio, eccezionale esempio fra tutte le città romane sparse per l'Impero (figura sotto).
Si tratta di mattoni quadrati in argilla di 44 cm per ogni lato (sesquipedales), la sua unicità ci pone ancora degli interrogativi, perché, tale tipo di pavimentazione adottata per uno spazio importante e fondamentale per la vita di una città romana, non ha riscontri in altre città romane conosciute.



pianta del foro romano

particolare pavimentazione in laterizio
(foto sopra tratte da arcait)

altra prospettiva del foro

SINTESI URBANA - nella narrazione a cui vi ho inoltrato la Scolacium era provvista anche di Curia Cesareum, quindi la città era a tutti gli effetti degna di annoverarsi tra i più importanti centri romani.
Anche se Scolacium non aveva una dimensione demografica forte, era pur sempre città-territorio, ovvero punto di riferimento commerciale e di servizi per le popolazioni che vivevano nel territorio gravitante, così venne lo stesso dotata di aree pubbliche vaste e di un teatro con 3500 posti.
Il teatro romano è l'impianto di spettacolo più rappresentativo nel panorama calabrese, la sua cavea centrale è inserita sul pendio della collina, espediente tipicamente ellenistico, invece nel suo insieme vi sono costruzioni tipiche romane.


cavea teatro romano e nella parte bassa dell'impianto vi sono i resti di  un scaenae frons, ovvero edificio scenico posto davanti alle gradinate - I-II secolo d.C.


esempio ricostruzione di uno scaenae frons
(immagine da luzzappy.eu)

altra prospettiva del teatro

Tra il tardo antico e l'alto medioevo (IV-V secolo) la popolazione abbandona parte della città romana e si ritira sulle parti alte della collina del teatro, infatti come ci racconta il prof. E. Arslan le sue gradinate superiori (summa cavea) furono scelte per edificare abitazioni, perciò l'altezza aiutava gli abitanti a tenere d'occhio la costa da eventuali nemici. 



L'IMPORTANZA ROMANA DELLA CITTA' SI PERCEPISCE DALLA RICCA COLLEZIONE STATUARIA NEL VICINO MUSEO.

NOTA: Ancora alcune parti dell'antica città greco-romana sono sepolte tra gli uliveti del parco archeologico.


parte della scena visiva nel parco archeologico la cattura la grande basilica normanna del XI-XII secolo, immersa tra gli ulivi.
(foto scolacium.com)

Gli scavi della città antica di Skylletion/Scolacium si trovano nel territorio del comune di Borgia.

Dott. Giuseppe Lombardo

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