CALABRIA GRECANICA: PENTEDATTILO e BOVA

Cari lettori, in questo post parlerò di un territorio che tra VII e III secolo a.C. era posto a cavallo della chora (territorio) delle Polis di Rhegion (Reggio Calabria) e di Locroi (Locri), quindi un'area di pura "Magna Grecia" dove ancora oggi si parla l'antico greko di Calabria.

In questo territorio intriso di storia troviamo due importanti centri di epoca medio bizantina (IX-X secolo d.C.), eredi di antichi insediamenti costieri e che sono il simbolo dell'area grecanica calabrese:
Pentedattilo e Bova.

posizione Pentedattilo

BREVE STORIA - Le origini di Pentedattilo ci rimandano ad un importante centro economico-militare greco-romano, ma il borgo nelle fattezze attuali è nato tra il IX e X secolo d.C., nel periodo dell'arroccamento di massa dei centri costieri calabresi sulle alture collinari e pedemontane.
Il contesto orografico dove sorge il piccolo centro è stato utile alla popolazione litoranea che cercava protezione su luoghi irti e difficili da raggiungere dai Saraceni, che continuamente saccheggiavano e devastavano i territori costieri.
Nel momento della fondazione del nuovo centro-rifugio anche la popolazione sparsa di altri insediamenti gravitanti sulla linea costiera davanti a Pentedattilo e nei dintorni decise di raggrupparsi su questo luogo dalla sua particolare orografia, scelta come sito di riparo in quanto garantiva ai rifugiati una buona difesa (figura sotto).
Il nuovo Kastron nel X secolo divenne un centro rilavante per il controllo della zona circostante, poi tra l'XI secolo e XII secolo i Normanni eleggono il borgo a baronia, acquistando ancora importanza.

Il nome di Pentedattilo (in greco pente-dactylos=cinque dita) deriva dalla forma della rupe che sovrasta il borgo, quasi come una mano che lo sorregge.

 prospettiva dalle alture del borgo, con sguardo che arriva fino al mare, da dove arrivavano i saraceni.


sopra la chiesa madre vi sono i ruderi del castello:
nel IX-X secolo i bizantini per ottimizzare la costruzione della fortezza si avvalsero delle rocce della rupe, tecnica che garantiva il risparmio delle murature, con l'arrivo dei Normanni alla fine dell'XI secolo il castello fu ulteriormente potenziato.
(foto da deliapolis.it)



posizione Bova

BREVE STORIA - Le radici di Bova sono molto antiche, infatti sul litorale costiero prospiciente all'odierna città alto medievale saggi archeologici hanno portato alla luce diversi piccoli insediamenti rurali datati tra il VI e III secolo a.C..
I Greci nel VI secolo a.C. proprio sulla costa fondarono anche una colonia con il nome di Delia.
I Romani come i Greci tra la fine del I secolo a.C. e II-III secolo d.C. capirono l'importanza di territorio fertile e ricco di acqua, in cui si sarebbe sviluppata una certa economia (agricola e logistica), complice l'importante via di collegamento stradale (Via litoranea ionica).
Con i Romani la forza economica di questo territorio era incrementata da due importanti statio romane, dove nei pressi dominii/nobili romani costruirono diverse ville produttive atte al lavoro dei latifondi.

Intorno alla metà del V secolo d.C. per scampare dalle devastazioni dei Vandali e al possibile attacco verso le città costiere, gli abitanti dell'antico centro litoraneo decisero di rifondare la città sulla rupe all'interno dalla costa con il nome di Bova (figura sotto).


Bova
(foto bassavelocita.it)

Altra prospettiva del borgo sotto la rupe 
(foto strettoweb.com)

Nel corso del IX secolo d.C. il territorio intorno a Bova fu più volte saccheggiato dai saraceni con la definitiva distruzione del centro costiero di Delia, quindi, sicuramente parte della popolazione si rifugiò all'interno delle mura di Bova. 
Ma nel 953 d.C. anche la città fortificata di Bova subì una disastrosa incursione dall'Emiro (Signore) di Sicilia, in cui il centro fu messo a ferro e fuoco.
Nel X secolo d.C. divenne importante castrum bizantino e sede di un vescovato instaurata in età tardo bizantina (a cavallo del X e XI secolo d.C.) e inizialmente dipendente da Santa Severina, poi con il dominio dei Normanni la sede vescovile passa alle dipendenze della più vicina diocesi di Reggio Calabria.

Castello - All'estremità della rupe che guarda la valle sottostante i Bizantini nel X secolo d.C. edificarono una torre e un recinto fortificato, poi i normanni alla fine dell'XI e XII secolo costruiscono un possente castello.
I Normanni riuscirono a plasmare una struttura complessa che si sviluppava su più piani (seguendo l'orografia della rupe) con le fondazioni poggianti direttamente sulla roccia.
Venne ancora potenziato tra XV e XVI secolo e reso ancor più sicuro dalle invasioni turchesche.

estremità rupe del castello 
(foto Enzo Galluccio)

rupe su cui il castello si impostava su vari livelli

Torre Parcopia (X secolo d.C.), la struttura faceva parte delle mura di cinta ovest del borgo ed in parte si addossavano al castello, se si guarda attentamente la parte destra della torre si nota la fascia dell'attaccatura alle mura.
Vicino alla torre e alle mura di cinta vi era anche un quartiere ebraico (Giudecca) posizionato nell'estremo ovest della cittadina, nei pressi del palazzo vescovile e poco lontano dal castello.

torre Parcopia vista da sotto

altra prospettiva della rupe con i resti del castello e sulla destra la già citata torre bizantina detta Parcopia 
(foto Enzo Galluccio)



NOTA: dall'età alto medievale Pentedattilo e Bova (insieme ad altri vicini Kastra) hanno costituito un tratto importante nella linea di difesa costiera dell'estrema punta calabrese.
Tutte insieme formavano una catena di fortificazioni che oltre alla difesa di tutta fascia costiera sud garantiva la protezione dell'urbe di Reggio, importante centro amministrativo bizantino, città di commerci e presidio militare di primaria importanza.



in rosso Pentedattilo, in blu Bova e in verde altre fortezze vicine (Sant'Aniceto e Amendolea):
Tutte insieme collocate strategicamente in fila come un "muro" consentivano un efficace controllo dell'imbocco dello stretto di Messina, acque da dove arrivava la furia dei saraceni.

centro-rifugio Sant'Aniceto fondato nel X secolo d.C.



Dott. Giuseppe Lombardo

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