La POLIS GRECA di SYBARIS
Cari lettori, ritorniamo sull'alto ionio calabrese, dove è nata la più grande e opulenta Polis magno greca di Calabria.
Nel post precedente vi ho parlato di saggi archeologici avvenuti sulle alture collinari e pedemontane dell'area del Pollino a ridosso della piana di Sibari, che hanno portato alla scoperta di un forno relativo ad un villaggio dell'età del ferro.
Probabilmente si trattava di un abitato Enotrio, etnia che si stanziò tra Basilicata e Calabria a partire dal XV secolo a.C..
Probabilmente si trattava di un abitato Enotrio, etnia che si stanziò tra Basilicata e Calabria a partire dal XV secolo a.C..
Questo popolo autoctono preferiva vivere sulle alture alle spalle della costa per avere sotto controllo tutto il territorio circostante, perciò la pianura costiera era libera dalla loro antropizzazione fino al capolino dei Greci.
Andando avanti nel cammino dei secoli, vi racconto la nascita della prima colonia greca sul litorale ionico calabrese.
Andando avanti nel cammino dei secoli, vi racconto la nascita della prima colonia greca sul litorale ionico calabrese.
ORIGINI - Alla fine dell'VIII secolo a.C. gli Achei della regione settentrionale greca del Peloponneso sbarcarono sulle coste ioniche calabresi, dove fondarono una delle prime colonie in Italia meridionale con il nome di Sybaris.
I personaggi che hanno parlato di Sybaris nei secoli avvenire furono molteplici, tra questi Aristotele e Diodoro il Siculo, quest'ultimo sostenne che la città aveva trecentomila abitanti e poi il famoso geografo greco Strabone con la seguente citazione "fu eccelsa per la sua enorme fortuna, domatrice di quattro popoli e venticinque città".
I personaggi che hanno parlato di Sybaris nei secoli avvenire furono molteplici, tra questi Aristotele e Diodoro il Siculo, quest'ultimo sostenne che la città aveva trecentomila abitanti e poi il famoso geografo greco Strabone con la seguente citazione "fu eccelsa per la sua enorme fortuna, domatrice di quattro popoli e venticinque città".
CONTESTO GEOGRAFICO - La città si trovava al centro di una ampia e fertile conca attraversata da due fiumi, importante motivo di stanziamento per i coloni greci che cercavano terre ricche di acqua e campi da coltivare, soprattutto in grano considerato bene fondamentale per far prosperare la città e i suoi abitanti.
E poi olio, frutti e pascoli per diversi tipi di allevamento.
in rosso posizione di Sybaris al centro della fertile piana omonima
scorcio piana di Sibari
(foto Stefano Contin)
Sybaris è ricordata per essere stata la città greca più ricca, elegante e la più popolosa tra tutte le colonie occidentali, si racconta che i suoi abitanti colti e amanti del ben vivere, vivevano nel lusso in sfarzose dimore.
ESEMPIO GRAFICO DI UNA POLEIS GRECA, afferente alla forma urbana di Sybaris.
Dalla sua fondazione (fine VIII secolo a.C.) fino alla sua distruzione da parte della potente colonia di Crotone nel 510 a.C. non conosciamo molto della sua storia, soprattutto nel contesto materiale-archeologico.
Sappiamo che la prima Sybaris commerciava con popoli di diversi territori calabresi, ma anche con i vicini Lucani e Pugliesi, ne fanno testimonianza il ritrovamento proprio in questi territori di stateri raffiguranti il toro, simbolo della poleis di Sybaris.
Per i fattori che caratterizzavano la città, ovvero posizione orografica al centro di un territorio florido, la ricchezza dei suoi abitanti, il dominio su altri territori e città e per essere stata una città che accogliente e intratteneva rapporti con i popoli indigeni, scatenarono l'invidia distruttiva di Crotone.
Come accadrà nella fatidica battaglia tra le due poleis (510 a.C), i soldati crotoniati si imposero e ne uscirono vittoriosi, a questo punto dopo aver distrutto la città antagonista deviarono il fiume Crati facendolo scorrere sui resti di Sybaris.
Sappiamo che la prima Sybaris commerciava con popoli di diversi territori calabresi, ma anche con i vicini Lucani e Pugliesi, ne fanno testimonianza il ritrovamento proprio in questi territori di stateri raffiguranti il toro, simbolo della poleis di Sybaris.
stratere in argento di Sybaris
toro cozzante - simbolo di Sybaris
collocato nel MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE DELLA SIBARITIDE
toro cozzante - simbolo di Sybaris
collocato nel MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE DELLA SIBARITIDE
Per i fattori che caratterizzavano la città, ovvero posizione orografica al centro di un territorio florido, la ricchezza dei suoi abitanti, il dominio su altri territori e città e per essere stata una città che accogliente e intratteneva rapporti con i popoli indigeni, scatenarono l'invidia distruttiva di Crotone.
Come accadrà nella fatidica battaglia tra le due poleis (510 a.C), i soldati crotoniati si imposero e ne uscirono vittoriosi, a questo punto dopo aver distrutto la città antagonista deviarono il fiume Crati facendolo scorrere sui resti di Sybaris.
Questa figura rappresenta la massima estensione territoriale raggiunta nel VI secolo a.C. su cui Sybaris esercitava il suo dominio.
Con la distruzione della magnifica città di Sybaris finisce il mito di una Metropoli, che irradiava il suo "essere" in tutto il Mediterraneo.
Gli Achei oltre a Sybaris fondarono anche la rivale Kroton, quest'ultima nella mitologia nacque per volere di Eracle e ispirato dal Dio Apollo il quale concesse ai crotoniati forza e vigore, mentre ai sibariti concesse ricchezza e sfarzo.
FASE ELLENICA di SIBARI- Dalla distruzione della città arcaica inizia un nuovo corso della sua storia, ovvero, i suoi abitanti con l'aiuto di Atene risollevano le sue sorti, infatti alcuni decenni dopo rinasce con il nome di Thurii.
Quindi Thurii fu fondata dagli ateniesi di Pericle nel 444 a.C., la nuova città è stata strutturata con la planimetria di Ippodamo da Mileto, con strade che si intersecano ortogonalmente tra loro formando una struttura a griglia.
La nuova città si è impostata in parte su quella precedente, quindi fino ad adesso non rimane nulla di quella arcaica dell'VIII secolo a.C. (Sybaris) salvo qualche scavo che identifica alcune porzioni della prima Sybaris, per cui i resti che si scorgono ai giorni nostri sono relativi alle città più recenti Thurii e poi della romana Copiae.
area della città visitabile:
parco del cavallo sono visibili assi stradali, un teatro romano, edificio con abside e un edificio termale, perciò resti prettamente romani (Copia) e nel prolungamento strada-casa bianca troviamo i resti di una zona edificata nel IV secolo a.C. (Thurii).
Dott. Giuseppe Lombardo
FASE ELLENICA di SIBARI- Dalla distruzione della città arcaica inizia un nuovo corso della sua storia, ovvero, i suoi abitanti con l'aiuto di Atene risollevano le sue sorti, infatti alcuni decenni dopo rinasce con il nome di Thurii.
Quindi Thurii fu fondata dagli ateniesi di Pericle nel 444 a.C., la nuova città è stata strutturata con la planimetria di Ippodamo da Mileto, con strade che si intersecano ortogonalmente tra loro formando una struttura a griglia.
La nuova città si è impostata in parte su quella precedente, quindi fino ad adesso non rimane nulla di quella arcaica dell'VIII secolo a.C. (Sybaris) salvo qualche scavo che identifica alcune porzioni della prima Sybaris, per cui i resti che si scorgono ai giorni nostri sono relativi alle città più recenti Thurii e poi della romana Copiae.
area archeologica di Sybari-Thurii-Copiae, notiamo che nel corso dei millenni la linea di costa si è spostata: in località Stombi in alto a sinistra è l'area su cui vi sono resti di alcune fondazioni di età arcaica (prima Sybaris), altri resti di edifici costruiti dopo la distruzione di Crotone, pozzi e una fornace.
area della città visitabile:
parco del cavallo sono visibili assi stradali, un teatro romano, edificio con abside e un edificio termale, perciò resti prettamente romani (Copia) e nel prolungamento strada-casa bianca troviamo i resti di una zona edificata nel IV secolo a.C. (Thurii).
area romana
ricostruzione
ricostruzione
Dott. Giuseppe Lombardo
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