LA LATINIZZAZIONE DELLA CALABRIA AVVIATA DAI NORMANNI
Un tassello di storia -
Correva l'anno 1053 e a Civitate (Puglia) ci fu una cruenta battaglia tra le truppe del Pontefice (coadiuavate da fazioni bizantine e Longobarde) e Normanne guidate dal Guiscardo (uno dei comandanti dei cavalieri normanni), quest'ultimo ebbe la meglio in quanto "cattura" Papa Leone IX e lo invita a legittimargli le conquiste del meridione d'Italia in cambio di servigi alla Chiesa Romana.
Il Papa a questa richiesta propone un accordo, che consisteva nella latinizzazione delle terre del Sud e soprattutto della Calabria (ex provincie bizantine), dove ancora era molto vivo il rito greco-ortodosso.
Correva l'anno 1053 e a Civitate (Puglia) ci fu una cruenta battaglia tra le truppe del Pontefice (coadiuavate da fazioni bizantine e Longobarde) e Normanne guidate dal Guiscardo (uno dei comandanti dei cavalieri normanni), quest'ultimo ebbe la meglio in quanto "cattura" Papa Leone IX e lo invita a legittimargli le conquiste del meridione d'Italia in cambio di servigi alla Chiesa Romana.
Il Papa a questa richiesta propone un accordo, che consisteva nella latinizzazione delle terre del Sud e soprattutto della Calabria (ex provincie bizantine), dove ancora era molto vivo il rito greco-ortodosso.
Il riconoscimento dei Normanni come Signori del Meridione d'Italia fu sancito definitivamente solo alcuni anni dopo dal successore Papa Nicolò II nel 1059 a Melfi (sede della contea degli Altavilla), culminata con l'elezione a Duca di Puglia (comprendente la Basilicata e parte della Campania) e Calabria di Roberto d'Altavilla (Guiscardo).
Tutti questi presupposti si inserivano nel così detto "Concordato di Melfi".
Papa Leone IX - considerato anche Papa guerriero
Roberto d'Altavilla detto il Guiscardo
Ducato di Roberto d'Altavilla dopo la battaglia di Civitate
La Latinizzazione promessa al Papa si prefigurava di diffondere da parte dei Normanni il culto latino-romano in queste terre ancora fortemente dipendenti da Bisanzio, attraverso la costruzione di abbazie benedettine e cattedrali.
NOTA: Con i Normanni la città si identifica con la cattedrale e castello, così in ogni importante centro vescovile ne viene edificata una e molto spesso dove l'orografia del castrum normanno lo consentiva i due edifici venivano ubicati adiacenti tra loro o comunque vicini, sempre nelle parti più alte del centro.
Nelle immagini sotto vengono rappresentati alcuni castrum normanni che punteggiavano la Calabria, in cui si notano castello e cattedrale limitrofi tra loro o collocati nelle parti alte dei centri.
Nelle immagini sotto vengono rappresentati alcuni castrum normanni che punteggiavano la Calabria, in cui si notano castello e cattedrale limitrofi tra loro o collocati nelle parti alte dei centri.
posizione di Nicotera
Nicotera - importante sede vescovile dal VI secolo d.C., notiamo castello a sinistra e cattedrale a destra
Belcastro (ex sede vescovile) - in primo piano nelle parti alte della centro medievale notiamo i ruderi del castello con al centro la torre mastra (donjon) e l'ex cattedrale adiacente collocata a sinistra.
parte alta della cittadina medievale di Bova: all'apice la rupe del castello e alcuni metri più in basso la cattedrale (facciata bianca illuminata dal sole).
Posizione di Gerace
Borgo di Gerace - la cittadina medievale è definita città-cattedrale, infatti il grande edificio religioso è posto al centro del tessuto urbano ed il castello era ubicato all'apice (in alto a sinistra dell'immagine), quindi sempre nelle parti alte.
(foto M. Glioti)
questa cartina rappresenta la posizione delle più importanti abbazie benedettine in Calabria, infatti oltre alla costruzione di grandi cattedrali i Normanni punteggiarono il nostro territorio di queste magnifiche istituzioni monastiche.
I detti edifici religiosi erano posti su importanti vie di comunicazione.
ruderi abbazia nei pressi di Squillace del 1090
questa è la ricostruzione dell'abbazia benedettina
(immagini tratte da capware.it)
I Normanni nell'edificare le cattedrali e in particolare le abbazie importarono i canoni dei modelli artistici benedettini della Normandia, come Saint Evoul-sur Ouche e Cluny.
I detti canoni erano a impianto lungo (basilicale), a tre navate divise da antiche colonne e a loro volta terminanti a tre absidi semicircolari di cui la centrale aveva una foggia più ampia, infine viene utilizzato molto il transetto sporgente.
pianta abbazia S.S. Trinità a Mileto - 1080 - rispecchia i canoni architettonici benedettini sopra descritti, dette architetture Benedettine-Cluniacensi
esempio di interno cattedrale normanna a tre navate divise da antiche colonne romane di riuso - in questo caso è rappresentata la cattedrale di Gerace del 1079.
ruderi perimetrali abbazia S.S. Trinità a Mileto
Analoga situazione di vicinanza tra castello e cattedrale la troviamo nell'importante centro medievale di Scalea (uno delle prime città ad essere conquistate da Roberto d'Altavilla), dove alcuni metri sotto i ruderi della fortezza normanna vi è l'attuale Chiesa di S. Maria d'Episcopo (ex cattedrale), ingrandita poi nel XII secolo e affidata ai Benedettini dell'abbazia di Cava dei Tirreni.
posizione di Scalea
il borgo medievale di Scalea - all'apice si notano i ruderi del castello ed in basso è posta l'ex cattedrale in cui si intravede il campanile.
Nota: Purtroppo con i terremoti che hanno scosso la Calabria è andato distrutto gran parte di questo patrimonio, come chiaramente mostrano le immagini sopra.
In conclusione: le due tipologie edilizie sono l'essenza del potere temporale (castello) e del potere spirituale (cattedrale e abbazie).
Dott. Giuseppe Lombardo
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