I NORMANNI CONQUISTANO LA CALABRIA
Con l'occupazione territoriale di alcune aree di Campania, Puglia e Basilicata nella prima metà dell'XI secolo da parte dei Normanni si sviluppò un potere centrale, ovvero sovraintendere e controllare univocamente tutto il territorio (terrestre e marittimo) assoggettato.
Il territorio inteso come un unico Regno riguardò anche la Calabria, annessa definitivamente nel 1060 con la presa di Reggio.
Le attività che il potere centrale normanno si prefisse di intraprendere nel Regnum riguardarono il recupero della viabilità stradale e portuale, la costruzione di importanti edifici (militari ed ecclesiastici/religiosi) in gran parte collocati nei centri di interesse strategico-territoriale.
I Normanni intrapresero anche lo sviluppo dell'economia con la circolazione di monete normanne, ecc.....
Tutto partì dal castello di SCRIBLA dove arrivarono nel 1050 ed edificarono il primo castello sul nostro territorio, dopo qualche anno si insediarono qualche chilometro più a sud, a San Marco Argentano (1053) edificarono una formidabile motta, i Normanni guidati da Roberto d'Altavilla di tappa in tappa iniziarono a conquistare il territorio calabrese.
Il territorio inteso come un unico Regno riguardò anche la Calabria, annessa definitivamente nel 1060 con la presa di Reggio.
Le attività che il potere centrale normanno si prefisse di intraprendere nel Regnum riguardarono il recupero della viabilità stradale e portuale, la costruzione di importanti edifici (militari ed ecclesiastici/religiosi) in gran parte collocati nei centri di interesse strategico-territoriale.
I Normanni intrapresero anche lo sviluppo dell'economia con la circolazione di monete normanne, ecc.....
Tutto partì dal castello di SCRIBLA dove arrivarono nel 1050 ed edificarono il primo castello sul nostro territorio, dopo qualche anno si insediarono qualche chilometro più a sud, a San Marco Argentano (1053) edificarono una formidabile motta, i Normanni guidati da Roberto d'Altavilla di tappa in tappa iniziarono a conquistare il territorio calabrese.
Roberto d'Altavilla - detto il Guiscardo
dalla fotografia il castello di Scribla (prima roccaforte normanna in Calabria) era posizionato su di una Motta, ovvero piccola altura artificiale fatta di materiale di risulta, come mostra chiaramente l'immagine.
Scribla - resti di mura del primo castello normanno in Calabria fatto edificare intorno al 1050, ubicati proprio sull'apice della motta.
la MOTTA normanna di San Marco Argentano edificata circa nel 1053/54 dopo aver lasciato Scribla - l'immagine parla da se, i Normanni circondavano i loro Kastra con fossati e con il materiale di risulta creavano una collinetta su cui impostavano la torre mastra, detta Donjon.
in blu SCRIBLA e in rosso San Marco Argentano
Dal nuovo quartiere generale di San Marco i Normanni di Roberto progettarono delle strategie militari di conquista da effettuare nei prossimi territori, così in breve tempo riuscirono a sottomettere Cosenza e Martirano, importanti centri collocati strategicamente al controllo delle valli dell'Esaro e del Crati.
Da li ebbero la strada aperta per raggiungere e conquistare la piana di Santa Eufemia, quindi al controllo dell'istmo lametino considerato dalla notte dei tempi territorio chiave di contatti tra il nord e il sud della Calabria, avvenuto intorno al 1056.
Da li ebbero la strada aperta per raggiungere e conquistare la piana di Santa Eufemia, quindi al controllo dell'istmo lametino considerato dalla notte dei tempi territorio chiave di contatti tra il nord e il sud della Calabria, avvenuto intorno al 1056.
Figura che rappresenta la Calabria e lo stretto lembo di terra, largo solo 30 chilometri (istmo).
Nella figura qui sopra viene rappresentato il percorso che i Normanni fecero fino alla piana di Santa Eufemia.
L'istmo lametino era un territorio di fondamentale importanza per tutti i popoli che dominarono la Calabria, quindi anche i Normanni ne ebbero beneficio per proseguire la conquista, da qui si aveva il pieno controllo delle vie di comunicazioni tra il nord ed il sud della Regione, ma anche tra la costa ionica e quella tirrenica.
Proprio dalla piana lametina i Normanni percossero l'importante e antica via Istmica, strada che congiungeva la costa tirrenica alla ionica, quindi percorrendola raggiunsero e sottomisero la città bizantina di Squillace considerata una delle città più importanti sulla costa ionica calabrese.
Strada Istmica seguita dai Normanni per la conquista della Calabria ionica meridionale: in rosso Nicastro (Lametia Terme) e in blu Squllace.
Il principale centro di questo territorio era la città bizantina di Neokastron, dove la cultura bizantina era ancora molto viva, infatti proprio nelle vicinanze vi erano i ruderi di un importante cenobio bizantino detto di Santa Eufemia.
Su questi ruderi Roberto il Guiscardo decise di edificare la più grande abbazia benedettina in Calabria, centro di irradiazione della cultura latina, fulcro del sapere sia culturale che di insegnamento agrario, perciò faro di "sapere" e di crescita economica per tutte le popolazioni dell'area lametina.
Roberto nelle sue campagne di conquista, aveva un seguito di importanti uomini religiosi della nobiltà normanna, ma anche monaci benedettini provenienti da altre regioni della Francia e della Germania, questi ultimi erano personaggi di alta statura culturale. L'abate e architetto Roberto de Grandmesnil era uno di essi, il Guiscardo affida la progettazione e gestione di queste grandi abbazie fatte edificare dopo la conquista.
L'abate per la sua progettazione e costruzione si avvalse dei canoni architettonici dell'abbazia di Cluny (988).
Purtroppo un disastroso terremoto del 1638 distrusse l'immensa abbazia di Sant'Eufemia ed oggi è un grande sito archeologico medievale, ma ancora si coglie l'essenza della magnificenza che la contraddistinse.
figure sopra - resti ABBAZIA Benedettina Santa Eufemia del 1061
Nota: Per essere legittimati dal Papato nella conquista del sud Italia, i Normanni guidati da Roberto giurarono al Papa Leone IX (nel contesto della battaglia di Civita) di promuovere la latinizzazione del sud Italia, costruendo abbazie e cattedrali di tradizione latina.
Una volta sottomessa la Calabria centro-settentrionale, il Guiscardo chiama il fratello minore Ruggero d'Altavilla per aiutarlo alla definitiva conquista della Calabria meridionale.
Dalla presa di Squillace nel 1059 arriva a sottomettere Mileto, a quel tempo era solo un piccolo Kastron bizantino, ma con una posizione formidabile, ovvero posizionato su una altura a controllo della piana di Gioia Tauro e di un tratto dell'importante via Popilia, che conduce verso la città di Reggio Calabria.
Tra Roberto e Ruggero vi era un accordo:
Riusciti a conquistare l'intera regione il Guiscardo concedeva al fratello Ruggero la Calabria meridionale, tra cui la città di Mileto, una volta fortificata da quest'ultimo la scelse a capitale della sua contea.
Qui Ruggero fece edificare nel 1063 una splendida cattedrale e poi nel 1081 un'immensa abbazia benedettina della S.S. Trinità, quest'ultima divenne un'importante istituzione ecclesiastica e fulcro di amministrazione di ampi territori.
Il Gran Conte Ruggero scelse l'abbazia come luogo della sua sepoltura nel 1101, purtroppo il terremoto del 1783 la distrusse insieme alla città di Mileto e alla bella cattedrale, oggi rime solo qualche resto di questi "elementi urbani" e il loro sito è considerato importante area archeologica per lo studio del medioevo.
immagini sopra: resti di muri ed elementi architettonici dell'abbazia SS Trinità - Mileto
In poco tempo i due fratelli annettono definitivamente le ultime principali città: Gerace, Stilo e Reggio Calabria nel 1060, questa data consegna definitivamente la Calabria sotto il regno normanno.
In verde MILETO, in viola STILO, in blu GERACE e in rosso REGGIO CALABRIA, queste rappresentavano centri bizantini per antonomasia sia per cultura che per economia
Ripensando al patto di Roberto con il Papa Leone IX, ovvero di riportare il clero della Calabria sotto l'influenza della Chiesa di Roma, ma anche per dar seguito alla benevolenza del Sommo Padre di riconoscerlo come unico Signore del Meridione, il Guiscardo fonda altre abbazie.
Tra queste nei pressi di San Marco Argentano nel 1065 insieme alla moglie Sikelgaita e altri potenti personalità, fonda l'abbazia Santa Maria della Matina.
portale d'ingresso
sala capitolare
particolare copertura volte a crociera costolonata della sala capitolare, tipica arte cistercense in quanto nel 1222 l'abbazia passa ai monaci cistercensi.
Dott. Giuseppe Lombardo
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