I NORMANNI nel Sud Italia e in CALABRIA


Cari lettori, in questo post vi parlerò di una nuova etnia nordeuropea che tra il X e l'XI secolo d.C. fece capolino in Italia, soprattutto nel meridione, in cui trovarono un territorio frammentato in lingua e cultura.

Il loro passaggio ci ha lasciato nuovi connotati in campo architettonico civile (castelli) e religioso (grandi cattedrali e abbazie benedettine), ancora oggi visibili....


PREAMBOLO - I primi gruppi di Normanni che arrivarono in Italia a cavallo del X e XI secolo erano solo dei cavalieri che proteggevano i pellegrini verso luoghi di devozione;
il pellegrinaggio intrapreso da loro verso il sud Italia era un cammino con lo scopo di raggiungere la grotta di San Michele sul Gargano (Puglia) o la Terra Santa, quest'ultima meta era scelta solo da poche unità.
La crescita demografica (inizi XI secolo d.C.) nel Ducato di Normandia probabilmente fu un fattore che spinse diversi clan alla diffusione in altre parti d'Europa, soprattutto in cerca di nuove terre da colonizzare. 

LA DOMANDA CHE SCATURISCE AUTOMATICAMENTE E': Perché erano molto devoti a San Michele?

Nel contesto iconografico San Michele viene rappresentato come un soldato e con una spada, i Normanni essendo un popolo con radici e credenze del nord Europa, per via delle reminiscenze della loro cultura pagana ricordava il Dio Odino, che rappresentava gli stessi canoni di guerriero rapportati proprio all'Arcangelo Michele.


iconografia Arcangelo Michele


RADICI - I Normanni erano originari della penisola Scandinava, tra VIII e IX secolo d.C. iniziarono a saccheggiare e depredare continuamente i territori costieri tra Inghilterra e Francia.
Alla fine del IX secolo d.C. si stabilirono in territori nel nord della Francia, dove crearono una base per continuare le loro incursioni, risalirono persino la Senna raggiungendo la capitale Parigi razziandola per ben tre volte (845, 864 e 885 d.C.), la loro furia non risparmiò neanche la regione intorno.
Agli inizi del X secolo per calmare la loro sete di ricchezze ottennero dal Re Francese Carlo III detto il semplice la vasta terra a nord di Parigi affacciata sulla Manica, in cambio chi la governava era posto a condizione di sottomissione al Regno (vassallaggio) e doveva garantire la protezione delle coste dai saccheggi di altri clan Vichinghi.
Il territorio a loro donato prese il nome di Normandia (terra degli uomini del nord) ed in breve tempo divenne un potente Ducato.

spostamenti e diffusione dei Normanni:
dalla penisola Scandinava (paesi d'origine) si spostano nel IX secolo verso le isole Britanniche, l'Inghilterra e la Francia fino a fare capolino nel Sud Italia tra il X e XI secolo d.C.


CONTESTO MERIDIONALE ITALIANO - Ai primi anni dell'XI secolo d.C. il meridione d'Italia era un territorio frammentato tra Bizantini, Longobardi e alcuni Emirati arabi.
Inizialmente furono i Signori locali di Stirpe longobarda come il principe di Capua a scegliere i cavalieri Normanni come mercenari, coadiuvandoli ai loro eserciti per contrastare in modo più efficace i Bizantini.
Le loro gesta e le tecniche guerriere erano molto apprezzate nel campo militare, per questo i Normanni rappresentavano manforte.
Poco dopo, anche i Duca Bizantini si avvalsero del loro aiuto sul campo di battaglia, soprattutto nel difendere le coste e le città dai continui assalti Saraceni.

L'inizio dell'egemonia normanna....

1- Per i servigi e successi militari il Duca bizantino di Napoli Sergio IV nel 1029 donò la fortezza bizantina di Aversa al cavaliere/condottiero Reinulfo Drengot, qui fondò la prima contea Normanna su territorio Italiano divenendo punto di riferimento per altra gente, che dalla Normandia o dalla vicina Bretagna giungeva in Italia.

2- Qualche anno dopo precisamente nel 1035 arrivarono i fratelli d'Altavilla guidati da Guglielmo detto braccio di ferro, a loro volta grazie ai servigi donati al Principe longobardo Guimario IV di Salerno e terminati con successo, ricevettero un lembo di territorio tra Basilicata e Puglia.
Qui i Normanni di Guglielmo istituirono nel 1042 d.C. la loro contea con centro amministrativo a Melfi.

3- In breve tempo le due famiglie normanne (Drengot e Altavilla) si allearono e avviarono le prime riunioni tra le loro contee normanne, cui partecipavano anche i Longobardi di Guimario.
A questo punto il Principe longobardo Giumario intorno al 1043 d.C. diede il titolo di Conte di Puglia a Guglielmo d'Altavilla, e proprio da Melfi inizia la conquista di tutte le regioni del Sud Italia.
Alla morte di Guglielmo (1051 d.C.) la contea di Puglia passa al fratello Drogone e dopo pochi anni all'altro fratello Umfredo (1056).

IN CALABRIA - Nel 1048 d.C. Roberto d'Altavilla detto il Guiscardo (fratellastro minore di Guglielmo e Drogone) fu inviato in Calabria per dare avvio alla completa conquista dell'estremo meridione d'Italia.

Ricordiamo che a quell'epoca la Calabria era ancora provincia bizantina ed il culto greco-ortodosso era molto vivo.


La sede da dove imbastì le prime operazioni militari di conquista fu il castello di SCRIBLA, posizionato su una piccola altura al centro della piana di Sibari.
Questo era un territorio strategico posto al controllo di grandi vie di comunicazione tra la Calabria, la Basilicata e la Puglia, nel medioevo (come nell'antichità) era un osservatorio privilegiato per rafforzare e conquistare il dominio di questo snodo di strade.



piana di Sibari

posizione castello Scribla


Nella figura qui sopra sono rappresentati i resti di SCRIBLA il primo castello normanno in Calabria, potenziato intorno al 1050 su di una precedente fortezza longobarda del 1044, da qui Roberto d'Altavilla (il Guiscardo) con le su truppe conquistò le prime importanti città come Rossano e Cariati.
Il castello era fondamentale perché controllava i principali assi stradali verso sud e verso la costa, questo gli consentiva anche di sbarrare le vie d'accesso che conducevano alla valle dell'Esaro verso l'importante città di Cosenza.
E' da sottolineare che il maniero era solo un avamposto isolato e serviva come trampolino di lancio, per farsi strada al cuore della Calabria, qualche anno dopo Roberto lo lascerà per un'altra sede posta poco più a sud.

La nuova sede in questione era San Marco Argentano (figura geografica sotto), anche qui fece edificare una importante fortezza-motta che diventerà il nuovo quartiere generale, utile a penetrare alla Valle dell'Esaro per conquistare Cosenza e la vicina Martirano.


contesto insediativo nel nord della Calabria.

Motta Normanna con alto donjon (torre mastra) a San Marco Argentano (Cs), edificata intorno al 1053 d.C.., praticamente la motta altro non era che un terrapieno su cui veniva collocata la torre mastra.


A San Marco oltre alla Torre (Motta) annoveriamo altre reminiscenze architettoniche normanne, come la cattedrale con la sua cripta (ubicata sotto il grande luogo di culto) e l'abbazia benedettina di Santa Maria della Matina fondata nel 1065 d.C. nei pressi della città.
Promotore dell'edificazione dell'abbazia fu Roberto e la moglie Sichelgaita di Salerno con la presenza di nobili e monaci benedettini.
La presenza di queste strutture fanno del centro di San Marco Argentano città normanna per antonomasia.


Abbazia Santa Maria della Matina del 1065 d.C. - ingresso e sala capitolare.

facciata e interno cattedrale San Marco Argentano


cripta normanna ubicata sotto la cattedrale: rappresenta il resto monumentale intatto di quell'epoca (circa 1070 d.C.), si presenta a quattro navate con copertura voltata a crociera sorretta da grossi pilastri.

CONLUSIONE: Una volta sottomessa la Calabria del nord, le truppe normanne guidate dal Guiscardo da San Marco Argentano pianificano altre operazioni militari per conquistare e controllare la valle del Crati e l'importante città di Cosenza.
Una volta sottomessa Cosenza ebbero la strada aperta verso la Calabria centromeridionale.

da San Marco Argentano le truppe normanne sottomisero Cosenza e i centri vicini, da lì dopo poco tempo si inoltrarono nella piana di Lamezia Terme conquistando Nicastro.

Fino a qui ho dato un'infarinatura sulla storia dei Normanni e le loro gesta nel sud Italia a contatto con i Signori Bizantini e Longobardi.
Nei post successivi dedicherò più narrazione riguardo la Calabria.

Dott. Giuseppe Lombardo

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